Non è la prima e non sarà neanche l’ultima lite che avviene in una squadra di calcio. Ma quella tra Conceicao e Calabria avvenuta proprio in mezzo al campo, al termine della gara contro il Parma pur vinta dai rossoneri al termine di una nuova rimonta con il punteggio di 3-2 rappresenta un campanello d’allarme da non sottovalutare. Soprattutto in una squadra che sembra ormai una stazione ferroviaria, con un continuo via vai di giocatori cui spesso non è data neanche l’opportunità di far vedere quanto realmente valgono. Tanto da spingere i tifosi rossoneri a proseguire la loro contestazione, nonostante la Supercoppa vinta all’inizio del mese.
Milan, cosa sta accadendo?
L’esperienza di Sergio Conceicao sulla panchina rossonera non è iniziata male, a livello di risultati, impreziosita peraltro dalla Supercoppa vinta a danno dell’Inter. A livello tecnico, però, resta la sensazione di una confusione che non è stata spazzata via neanche dall’avvicendamento a danno di Fonseca. Tale da zavorrare una squadra che sembra essere in grado di risvegliarsi solo se colpita dall’avversario, come accaduto anche nella partita con il Parma.
Ibrahimovic ha cercato di minimizzare l’episodio di domenica, nel corso della conferenza stampa per la presentazione di Kyle Walker, ennesimo rinforzo pescato in Premier League. Queste la parole da lui pronunciate, per l’occasione: “È stata una situazione con grande adrenalina tra due che vogliono vincere. A me è successo spesso una cosa del genere; è già tutto risolto, prima ancora di entrare nello spogliatoio. Cose del genere mi sono successe ovunque, tutti vogliono vincere. Come mi ha insegnato Capello, sono cose che possono fare bene alla squadra. Il mister lavora con grande emozione, così come Calabria. Certe cose è meglio che succedano piuttosto che no, dimostrano che ci tengono. Sono cose che succedono, da fuori possono essere brutte, ma l’importante è aver risolto tutto subito dopo la partita”.
Il problema è che cose di questo genere non contribuiscono certo a cementare la squadra, ove la confusione regna sovrana, agevolata anche dalla schizofrenia che continua a caratterizzare le scelte tecniche. Come dimostra il caso Gimenez, ennesimo centravanti cercato dal Milan pur vantandone in rosa già due (Morata e Abraham). E in un quadro di assoluta confusione, per il Milan inizia una settimana cruciale, che vedrà Leao e compagni di scena prima a Zagabria, in Champions League e poi a San Siro, in un derby in cui l’Inter cercherà di rifarsi dopo due sconfitte in pochi mesi. Due partite che potrebbero pesare non poco sul futuro dei rossoneri. In caso le cose non andassero bene, la polveriera potrebbe letteralmente deflagrare.